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Posta Alzheimer: La mia memoria mi preoccupa

 

EPIDEMIOLOGIA DELLA DEMENZA

La demenza rappresenta una delle principali cause di disabilità e di disagio sociale per il mondo occidentale: si stima, infatti, che ogni 3 secondi nel mondo venga fatta una diagnosi di demenza.

Nel 50-75% dei casi la demenza è causata dalla malattia di Alzheimer.

Le Demenze o la demenza di Alzheimer colpiscono ogni singola persona in maniera differente e nella maggior parte dei casi il decorso è relativamente lento: inizialmente i sintomi possono essere così lievi da passare inosservati, ma con il progredire della patologia diventano sempre più evidenti e cominciano a interferire con le attività quotidiane e le relazioni sociali.

Dalle prime avvisaglie di perdita di memoria si passa ad una diagnosi di sindrome neurodegenerativa.

Non è ancora disponibile un solo esame specifico che dimostri se una persona è affetta dalla sindrome di demenza o meno.

LE CAUSE DI PERDITA DI MEMORIA

Possono esserci diverse cause, anche transitorie alla base di certi cambiamenti della memoria e del modo di pensare, individuata la causa il problema regredisce:

  • il fattore dello stress non è da sottovalutare;
  • la depressione;
  • il dolore per la perdita di una persona cara o di una qualsiasi cosa a cui si tiene molto;
  • la malattia metabolica o cronica scompensata o non ancora diagnosticata;
  • carenze di vitamine;
  • i farmaci non adatti;
  • l’alcool.

Il più delle volte, però questi sintomi potrebbero essere il segnale di una malattia che comporta il neurodecadimento e le sindromi di demenza. Repentini cambiamenti della personalità  o perdita della memoria non sono normali per nessuna età e devono essere presi seriamente.

PERDITA DI MEMORIA E DIAGNOSI DI DEMENZA

La diagnosi viene fatta parlando con la persona che presenta questi problemi, con un famigliare o un conoscente che la conosce bene. Serve per comprendere bene le difficoltà con la memoria e il pensiero.

La prassi prevede, il paziente sia indirizzato, dal medico di base o da uno specialista (neurologo, psichiatra, geriatra, internista), al Centro Regionale Territoriale Esperto per Disturbi Cognitivi e Demenze C.D.C.D. (ex Centri UVA) mediante l’utilizzazione del ricettario regionale con la dicitura “visita specialistica presso Centro Regionale Territoriale Esperto per Disturbi Cognitivi e Demenze C.D.C.D. (ex Centri UVA) “.

  • Vengono fatti dei test di valutazione delle funzioni cognitive;
  • Saranno richiesti esami specifici.

La persona e la sua famiglia sono liberi di scegliere il Centro che ritengono più opportuno in base a motivazioni non sindacabili. Ogni regione ha i suoi Centri per Disturbi Cognitivi e Demenze  (Centri C.D.C.D)  e le modalità cambiano leggermente da regione a regione.

IL DECORSO NELLA DEMENZA

La malattia di Alzheimer e le altre forme di demenza neurodegenerativa o vascolare hanno una progressione irreversibile, sebbene con una evoluzione molto variabile nei tempi e nelle modalità.

Come in altre patologie neurodegenerative la diagnosi precoce è molto importante in quanto permette alla persona di pianificare il suo futuro quando è ancora in grado di prendere decisioni.

I SOSTEGNI SOCIALI PER LA DEMENZA

Chi soffre di demenza o della malattia di Alzheimer ha diritto al riconoscimento dell’invalidità e dello stato di handicap; di conseguenza il malato e i suoi familiari possono usufruire delle forme di sostegno previste:

  • il permesso di sosta auto per invalidi;
  • la riduzione dell’orario di lavoro;
  • la pensione di invalidità civile;
  • l’indennità di accompagnamento e l’esenzione dei ticket sanitari.

GLI APPROFONDIMENTI DA FARE IN CASO DI DEMENZA

La persona affetta dalle sindromi di Demenza o Morbo di Alzheimer ha immediata necessità di alcuni approfondimenti urgenti e significativi che spettano al Servizio Sanitario Nazionale (SSN):

  • la precoce identificazione della malattia;
  • la valutazione complessiva dei bisogni sanitari, anche di quelli dovuti a fattori o patologie coesistenti;
  • la definizione di procedure conformi al SSN di gestione del paziente;
  • lo sviluppo, il monitoraggio e la verifica attraverso il sistema assistenziale nazionale che includa i servizi territoriali e quelli specialistici.

Con il termine generico di sindrome di “demenza” si indica un insieme di sintomi che comportano l’alterazione delle funzioni cognitive, della personalità e del comportamento, che sottende un impoverimento progressivo delle capacità mentali come conseguenza di una patologia e non del normale processo di invecchiamento.

LA VOSTRA TESTIMONIANZA

Quando incontro Donatella lei con lentezza inizia il suo racconto proprio da lì:

“Lavoravo nel reparto di cucina sperimentale dell’azienda, pensavo che fosse solo un po’ di stanchezza per il lavoro, poi un giorno ho realizzato che mi sentivo “inaridita” e confusa, tutto era in disordine nella mia mente. Avevo solo 62 anni, come consigliato dai familiari mi presi una vacanza.

In quel periodo mi riposai e nonostante il conforto della mia famiglia la situazione seguitava a precipitare: continuavo a perdere le cose e a sentirmi disorientata.

Capii che dovevo rivolgermi a un medico e con controlli specialistici approfondire. Al momento della diagnosi di demenza di Alzheimer non volevo crederci. Le prime settimane sono state pervase da dolore, aggressività, paura; mi chiedevo che senso potesse avere la mia vita in futuro”. 

Mi piace concludere con le parole di Donatella dopo la diagnosi di Morbo di Alzheimer:

Dopo un primo momento di sconforto, seguito da tanti altri che di tanto in tanto, arrivano ancor adesso. È stato un vero sollievo ricevere la diagnosi, la cosa peggiore era di non sapere”

 


SOS PARLIAMO ON LINE

Quello che mi capita spesso di vedere è la frustrazione e l’isolamento vissuto dai familiari delle persone con demenza. Un isolamento che li annienta ed immobilizza, compromette ed accellera il decorso della malattia,

Ricevere la diagnosi di demenza o affrontare il cambiamento che questo comporta nella vita e nella famiglia porta ad una grande confusione. Puoi vivere momenti di vero sconforto, aver bisogno di un confronto e suggerimenti.

Ti propongo di sentirci in videochiamata on line (utilizzando Skype oppure Facebook), per la consulenza sul tuo caso, la consultazione on line non si sotituisce al parere del tuo medico specialista, ma valutiamo insieme come fare chiarezza sulla tua situazione e quali risorse puoi mettere in campo per migliorarla.

Io ci sarò, a te basterà prenotare un’ora on line. Scrivimi qui indicando in oggetto: SOS PARLIAMO ON LINE ti arriveranno tutte le informazioni per fissarci un incontro.

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